Quando il COVID-19 lascia il segno sull’olfatto
Molte persone che hanno contratto il COVID-19 lo sanno bene: la perdita, riduzione o distorsione dell’olfatto (anosmia, iposmia o parosmia) può durare settimane o mesi, influenzando non solo il gusto, ma anche la qualità della vita quotidiana. Si stima che fino a un terzo dei pazienti possa sviluppare disturbi olfattivi persistenti anche dopo la guarigione.
Negli ultimi anni la ricerca si è concentrata su strategie riabilitative in grado di stimolare la rigenerazione e la plasticità dei recettori olfattivi. Tra queste, l’allenamento olfattivo (olfactory training) è emerso come uno degli approcci più promettenti.
Lo studio: oli essenziali come "palestra" per l’olfatto
Nel 2023 è stato pubblicato sullo European Journal of Integrative Medicine uno studio scientifico che descrive una serie di pazienti con disturbi olfattivi post-COVID-19 di lunga durata: otto adulti (cinque donne e tre uomini), che da oltre tre mesi lamentavano un’alterazione dell’olfatto, hanno seguito un protocollo di 30 giorni di allenamento olfattivo utilizzando un set di oli essenziali di origine vegetale.
Prima e dopo il trattamento, i partecipanti hanno compilato il questionario ASOF (Assessment of Self-reported Olfactory Functioning), che misura sia la capacità olfattiva soggettiva sia la qualità della vita legata all’olfatto.
I risultati: miglioramenti percepiti dopo un mese
Dopo 30 giorni di training, i punteggi medi dei pazienti hanno mostrato un miglioramento significativo rispetto ai valori iniziali, soprattutto per quanto riguarda:
- La capacità olfattiva soggettiva (da 3,6 a 5,6 su 10).
- La percezione di odori specifici (da 1,8 a 3,0 su 5).
- La qualità di vita legata all’olfatto (da 2,9 a 3,9 su 6).
In altre parole, i partecipanti hanno riferito di riconoscere più odori e di sentirsi più soddisfatti nella vita quotidiana dopo l’allenamento. Pur trattandosi di un piccolo gruppo, i risultati sono coerenti con quanto già noto in letteratura sull’efficacia dell’allenamento olfattivo, anche in contesti non legati al COVID-19.
Un approccio naturale e non invasivo
L’aspetto interessante di questo studio è l’uso di oli essenziali di origine vegetale come stimolo olfattivo: una scelta che rende l’approccio naturale e ben tollerato. L’allenamento agisce infatti stimolando i recettori olfattivi e le vie neuronali coinvolte nella percezione degli odori, favorendo la riattivazione funzionale del sistema olfattivo danneggiato dal virus.
In sintesi
Un semplice allenamento con oli essenziali potrebbe aiutare le persone che hanno perso l’olfatto dopo il COVID-19 a recuperare sensibilità e qualità della vita. È un approccio sicuro, naturale e promettente, che merita di essere ulteriormente studiato.
Riferimento bibliografico
Donelli, D., Antonelli, M., & Valussi, M. (2023). Olfactory training with essential oils for patients with post-COVID-19 smell dysfunction: A case series. European Journal of Integrative Medicine, 60, 102253. https://doi.org/10.1016/j.eujim.2023.102253
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