Polline e salute: cosa dice la scienza sul "super-alimento" della natura

Il polline è davvero un rimedio naturale efficace? Una revisione della letteratura scientifica analizza le prove cliniche disponibili: ecco cosa funziona davvero e cosa no.

 

Un antico rimedio sotto la lente della ricerca

Da secoli, il polline è considerato un tonico naturale. Dalle medicine tradizionali orientali all’erboristeria europea, viene usato per "rinforzare l’organismo", migliorare la resistenza e sostenere il benessere generale. Ma oggi, nell’era della medicina basata sulle evidenze scientifiche, la domanda è inevitabile: quanto di tutto questo è supportato dalla scienza?

Nel nostro studio pubblicato su Phytotherapy Research (Antonelli M., Donelli D., Firenzuoli F., 2019), abbiamo cercato di dare una risposta, analizzando in modo sistematico le ricerche sull’uso del polline assunto per via orale nei disturbi non allergici.

 

Polline e prostata: dove le prove sono più forti

Le evidenze più solide riguardano gli estratti di polline di graminacee (grass pollen extracts), studiati soprattutto per due condizioni molto comuni tra gli uomini:

1. Iperplasia prostatica benigna

Si tratta di un ingrossamento benigno della prostata che provoca difficoltà a urinare. Gli studi mostrano che il polline può ridurre i sintomi urinari e migliorare la qualità di vita, probabilmente grazie a un effetto antinfiammatorio e rilassante sulla muscolatura prostatica e vescicale.

2. Prostatite cronica

È una condizione infiammatoria fastidiosa e complessa da trattare. Anche qui, gli estratti di polline hanno mostrato benefici clinicamente rilevanti, con riduzione del dolore e del disagio urinario, e con un profilo di sicurezza buono.

 

Benefici anche per le donne?

Alcuni studi preliminari suggeriscono che il polline possa avere un ruolo anche nel ridurre i sintomi vasomotori della menopausa, come le vampate di calore. Si tratta di un effetto non ormonale, che lo rende potenzialmente sicuro anche per le donne che non possono utilizzare rimedi fitoestrogenici. Le evidenze sono ancora limitate, ma il dato è interessante e merita ulteriori approfondimenti clinici.

 

Bee pollen: popolare, ma ancora poco studiato

Il cosiddetto bee pollen (il polline raccolto non direttamente dalle piante, ma dalle api che lo trasportano verso l’alveare) è molto apprezzato come alimento funzionale ricco di nutrienti e sostanze bioattive. Rispetto agli estratti nutraceutici di polline floreale, però, presenta una minore standardizzazione nella composizione, il che rende più difficile valutarne in modo preciso gli effetti. La nostra revisione ha evidenziato che le prove cliniche sulla sua efficacia terapeutica sono ancora limitate. Serviranno studi più ampi e di buona qualità per capire se e in quali condizioni possa davvero offrire benefici concreti per la salute.

 

In sintesi: utile, ma non miracoloso

Il polline non è una panacea, ma la ricerca indica che può essere un valido alleato naturale in alcune condizioni specifiche, soprattutto nei disturbi prostatici e nelle vampate menopausali. Naturalmente, deve essere utilizzato come complemento, e mai in sostituzione delle terapie mediche tradizionali.

 

Riferimento bibliografico

Antonelli, M., Donelli, D., & Firenzuoli, F. (2019). Therapeutic efficacy of orally administered pollen for nonallergic diseases: An umbrella review. Phytotherapy Research, 33(11), 2938–2947. https://doi.org/10.1002/ptr.6484 

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