Proprietà biochimiche dell’aglio rosso: una panoramica degli studi di laboratorio

L’aglio (Allium sativum) è da secoli riconosciuto come uno degli alimenti funzionali più studiati e apprezzati per le sue proprietà salutistiche. Oggi la ricerca si concentra sempre più su una varietà particolare: l’aglio rosso, caratterizzato da tuniche e spicchi di colore rosato o violaceo, dovuti alla presenza di antociani, pigmenti naturali appartenenti alla famiglia dei flavonoidi, noti per la loro attività antiossidante.

Nonostante i numerosi studi sull’aglio comune, le conoscenze relative all’aglio rosso restano ancora frammentarie. Proprio per questo, una recente revisione della letteratura scientifica ha cercato di sistematizzare le evidenze di laboratorio disponibili, al fine di delineare un quadro complessivo delle sue proprietà biochimiche e potenzialità terapeutiche.

 

Risultati principali

I risultati emersi dalla revisione mostrano un quadro coerente di elevata attività biologica dell’aglio rosso. In particolare:

  • Azione antiossidante:
    Tutti gli studi concordano nel rilevare un’importante capacità antiossidante, dovuta anche agli antociani responsabili della colorazione rossa.
  • Effetti antinfiammatori:
    Gli estratti di aglio rosso riducono l’espressione di mediatori pro-infiammatori in modelli di flogosi polmonare e gastrointestinale. Gli estratti idroalcolici si sono dimostrati i più efficaci.
  • Attività antimicrobica:
    Diversi studi hanno documentato una significativa inibizione della proliferazione microbica, suggerendo un possibile impiego in ambito fitoterapico o come coadiuvante nella conservazione alimentare.
  • Effetti pro-metabolici:
    L’aglio rosso sembra favorire un miglioramento del metabolismo glico-lipidico, con potenziali implicazioni nella prevenzione dell’obesità e della dislipidemia.
  • Inibizione della proliferazione di cellule tumorali in vitro:
    Alcuni estratti hanno mostrato un effetto antiproliferativo su cellule neoplastiche, attribuibile alla sinergia tra vari composti bioattivi.

Il confronto con l’aglio nero ha evidenziato alcune differenze interessanti sia nella composizione chimica sia nel profilo funzionale delle due varietà. Tuttavia, le evidenze disponibili non permettono ancora di stabilire con certezza quale delle due possieda una maggiore capacità antiossidante, poiché i risultati sperimentali restano parzialmente contrastanti e dipendono dalle metodologie utilizzate negli studi.

Per quanto riguarda invece la tollerabilità intestinale, gli esperimenti condotti in vitro hanno mostrato una buona compatibilità dell’aglio rosso con il microbiota, indicando che questa varietà non altera in modo negativo l’equilibrio dei microrganismi intestinali. Anzi, le sue caratteristiche biochimiche potrebbero persino contribuire a sostenere la salute del microbiota e favorire un benessere intestinale complessivo.

 

Discussione e prospettive future

I dati disponibili confermano che l’aglio rosso è una fonte naturale di molecole bioattive, con un profilo antiossidante e antinfiammatorio di grande interesse. Tuttavia, la maggior parte delle evidenze deriva da modelli sperimentali preclinici: mancano ancora studi clinici controllati sull’uomo che possano validare e quantificare questi effetti in termini di salute pubblica o applicazione nutraceutica.

È quindi importante che la ricerca prosegua con studi mirati a comprendere più a fondo la composizione chimica dei vari tipi di estratti di aglio rosso, così da identificare con precisione quali molecole siano maggiormente responsabili degli effetti osservati. Allo stesso tempo, sarà necessario indagare la biodisponibilità e il metabolismo di questi composti all’interno dell’organismo, per capire in che misura vengano assorbiti e trasformati. Infine, future indagini dovranno concentrarsi sulla definizione delle dosi ottimali e delle modalità di somministrazione più sicure ed efficaci, al fine di tradurre le evidenze di laboratorio in reali applicazioni cliniche o nutraceutiche.

 

Conclusioni

L’aglio rosso rappresenta una varietà di grande potenziale biochimico, capace di combinare tradizione alimentare e innovazione scientifica. Le evidenze di laboratorio ne supportano l’attività antiossidante, antinfiammatoria, antimicrobica e pro-metabolica, aprendo prospettive interessanti per lo sviluppo di nuovi approcci nutraceutici e fitoterapici.

 

Dott. Michele Antonelli

 

Riferimento bibliografico

Antonelli, M., & Donelli, D. (2024). Therapeutic benefits of red garlic: A narrative review of laboratory studies. Biology and Life Sciences Forum, 38(1), 3. https://doi.org/10.3390/blsf2024038003 

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